Alle radici della violenza

Aggressioni, morti, proteste, più in generale una violenza che si genera e prende forza da sé stessa, proprio come la piccola palla di neve che rotolando diventa sempre più grande fino a prendere le proporzioni di una valanga. Ma come può Marcenda Werefkin difendere sé stessa e la comunità da tutto questo? Come può l’utopia riuscire a prevedere in sé dei meccanismi di autodifesa così efficienti da riuscire a contrastare anche l’imprevedibile? Forse la risposta è solo una: non è possibile. In Qui non possiamo più restare si raccontano modelli che vengono calati dall’alto e che per questo non hanno un canale di comunicazione con la realtà che li circonda.

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