Perché le utopie sono destinate a fallire

Una “favola nera”, in cui gli abitanti di un piccolo centro immaginario, Murata, provano e manifestano ostilità crescente verso una piccola comunità che dà alloggio a donne in fuga, vittime di violenza o comunque bisognose di protezione. Un ex convento trasformato in uno spazio di solidarietà fondato da una donna, Marcenda, con l’aiuto di altre due, Livia e Nabilah e il supporto, successivamente, di un ragazzo: Simon “accolto, come amano scherzare, “solo perché somiglia a certe immagini di Antinoo”.
A raccontare la vicenda, molti anni dopo, Gallini immagina sia una giornalista arrivata in zona per un reportage sul caporalato, la povertà e lo sfruttamento, e ospite della comunità proprio nei giorni in cui va in scena la tragedia finale.