Una riflessione sul nostro tempo fragile, protervo, malsicuro
Ambientata in un futuro decisamente prossimo e credibile, così come i personaggi che la animano, la vicenda narrata in prima persona da una testimone diretta è il racconto potente e destabilizzante di una drammatica e sconcertante violenza che sembra scaturire dal nulla, minando sin dalle fondamenta l’armonia idilliaca costruita in una città fondata per accogliere donne impoverite e sfruttate e per ripopolare un vecchio borgo in abbandono: l’autore ritrae con prosa chirurgica il crogiuolo di sentimenti, rabbie, frustrazioni, pregiudizi e invidie che anima questa paradigmatica comunità ristretta, inducendoci alla riflessione sul nostro tempo fragile, protervo, malsicuro. Da leggere.